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IL POTENZIALE DELLA MANIFATTURA A LUCI SPENTE

26 Novembre 2019 - Prodotti, Altro
IL POTENZIALE DELLA MANIFATTURA A LUCI SPENTE

Quanto è luminoso il futuro dell’automazione? Cos’è la manifattura a luci spente e come sarà il suo futuro? Ora i robot all’avanguardia possono lavorare in totale autonomia per periodi di tempo prolungati, una modalità di produzione nota come “Manifattura a luci spente”.

 

Nel breve racconto del 1955 intitolato Autofac, Philip K. Dick ha immaginato un mondo dominato da robot auto-replicanti che lavorano incessantemente monopolizzando e, infine, esaurendo le risorse del pianeta. Autofac è un racconto distopico che affronta ciò che sta già accadendo in alcuni stabilimenti manifatturieri in cui i robot lavorano 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, con supervisione umana minima o assente.

Come gli Autofac nel racconto di Philip K. Dick, ora in numerosi impianti i robot all’avanguardia possono lavorare in totale autonomia per periodi di tempo prolungati, una modalità di produzione nota come manifattura a luci spente. Sebbene la sua organizzazione sia costosa, la manifattura a luci spente presenta una serie di vantaggi, primo tra tutti la maggiore redditività.

In generale, i robot lavorano in modo più lento ma più costante rispetto agli umani, poiché sono immuni da stanchezza, noia, distrazione o malattia. Di conseguenza, i robot autonomi possono aiutare i produttori a massimizzare la produttività per soddisfare la maggiore domanda.

In più, la manifattura a luci spente consente alle aziende di risparmiare in termini di energia e costi operativi. Una fabbrica completamente automatizzata può funzionare “a luci spente”  quindi i servizi necessari per gli umani, come illuminazione, riscaldamento, ventilazione e climatizzazione, vengono eliminati. I robot possono anche operare in celle di lavoro notevolmente più piccole, riducendo i costi per realizzare uno stabilimento di dimensioni adeguate.

Infine i robot rappresentano la forza lavoro perfetta in ambienti industriali pericolosi in cui i fumi tossici, i macchinari in rapido movimento o le superfici calde possono minacciare gravemente la salute e la sicurezza dei lavoratori umani.

È GIA’ REALTA’
L’azienda giapponese di robotica FANUC funziona a luci spente dal 2001. Come nel racconto di Philip K. Dick, i robot dell’impianto FANUC di Oshino si auto-replicano alla velocità di 50 per turno di 24 ore, funzionando fino a 30 giorni senza supervisione. I robot si occupano di tutti gli aspetti della produzione, dalla consegna delle parti, all’assemblaggio, fino alle operazioni di collaudo, imballaggio e spedizione.

La produzione a luci spente non riguarda esclusivamente il settore della robotica ma è già in uso per la produzione dei beni di consumo. Ad esempio, nei Paesi Bassi Philips utilizza una fabbrica completamente automatizzata in cui 128 robot ad alta precisione producono circa 15 milioni di rasoi elettrici all’anno. L’unica fase in cui sono coinvolti i lavoratori umani è il controllo qualità. Tuttavia, grazie ai sistemi di visione artificiale autonoma, come INSPEKTO S70, recentemente lanciato dalla società Israelo-Tedesca INSPEKTOIL , anche questa fase potrebbe giungere presto a una completa automatizzazione.

Attualmente, pochissime fabbriche funzionano esclusivamente a luci spente. Tuttavia, la disponibilità e l’accessibilità dei robot industriali sta consentendo a un numero sempre maggiore di impianti di aggiungere turni a luci spente a quelli regolari, normalmente durante la notte e nei fine settimana.

Inoltre, grazie ai nuovi modelli di abbonamento “machine as a service”, le aziende di qualsiasi dimensione e budget possono permettersi di automatizzare i loro progetti. In questo sistema di business, i produttori possono prendere in affitto robot a ore e pagare solo per il tempo in cui li utilizzano effettivamente, massimizzando la redditività e riducendo al contempo l’investimento in capitale.

IL FATTORE UMANO
La manifattura a luci spente, che è ancora lontana dal rendere superflui i lavoratori umani, potrebbe contribuire alla ritenzione dei dipendenti ricollocandoli in posizioni più gratificanti. Mentre i robot si concentrano su compiti ripetitivi, monotoni o pericolosi, la controparte umana può essere riqualificata e assegnata a incarichi più complessi che richiedono ragionamenti basati sul buon senso e capacità di risoluzione dei problemi. Per questo motivo è importante che i datori di lavoro investano nell’istruzione e nella formazione della loro forza lavoro e che i dipendenti comprendano l’importanza dell’istruzione per rimanere competitivi in un mercato del lavoro che cambia rapidamente.

La maggiore redditività derivante dai turni a luci spente sta anche aiutando le aziende a mantenere la produzione in sede. In questo modo i produttori possono evitare i problemi logistici ed etici correlati alla delocalizzazione mentre i dipendenti possono conservare il loro lavoro.

Infine, i lavoratori altamente qualificati saranno sempre ritenuti necessari ai fini dello sviluppo, della configurazione e della supervisione delle macchine oltre che per eseguire i necessari interventi di manutenzione. Quando le macchine funzionano 24 ore su 24 per 7 giorni alla settimana, con o senza supervisione, i componenti possono usurarsi velocemente. In Autofac, quando il robot centrale è distrutto non fa altro che auto-replicarsi inviando copie di se stesso in tutto il pianeta.

 

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