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DOVE LA LUCE…FA COMUNICARE BALLA E DORAZIO

3 Ottobre 2023 - Arte e cultura
DOVE LA LUCE…FA COMUNICARE BALLA E DORAZIO

La mostra “Dove la luce” è la storia di una straordinaria affinità elettiva, quella che unìsce due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento: Giacomo Balla (1871-1958) e Piero Dorazio (1927-2005). Come suggerito dal titolo, ispirato ad una nota poesia di Giuseppe Ungaretti, il tema del confronto è la luce, ma anche sfida perenne per gli artisti che con essa, da sempre, hanno dovuto misurare le proprie capacità espressive.

È un racconto visivo, nato da un’idea di Danna Battaglia Olgiati e affidato a 47 capolavori creati attorno a due date: il 1912, anno in cui nascono le Compenetrazioni iridescenti di Balla ed il 1960 per le ben note Trame di Dorazio. “Quasi cinquant’anni passano tra le une e le altre, eppure ciò che seduce e ancora ci interroga di quel fenomeno luminoso, di cui queste opere sono interpreti e tributi, è il mistero che al di là di ogni verità scientifica sentiamo in tralice calamitare il nostro sguardo dentro le superfici” spiega Gabriella Belli, curatrice della mostra.

Le Compenetrazioni iridescenti rappresentano uno dei capitoli più interessanti dell’esperienza artistica di Balla, proprio per quel loro presentarsi come precocissime sperimentazioni astratto-geometriche. Le opere nascono nel volgere di pochi mesi – tra il luglio e il dicembre del 1912 – durante un soggiorno dell’artista a Düsseldorf, ospite nella villa della famiglia Löwenstein.

 

02. Dove la Luce

Giacomo Balla, Compenetrazione iridescente radiale (Vibrazioni prismatiche), 1913-1914 ca. Tempera su cartoncino. GAM – Galleria civica d’Arte Moderna e contemporanea.  Su concessione della Fondazione Torino Musei © 2023, ProLitteris, Zurich

Invitato a decorare lo studio della bella casa affacciata sul Reno, Balla dedica parte del suo tempo a sperimentare, quasi in segreto (di questi lavori se ne avrà piena coscienza solo verso gli anni Cinquanta), una nuova idea di pittura, che nasce certamente dall’osservazione della natura e dei fenomeni luministici ma che trova di fatto svolgimento in una pittura di inediti reticoli a pattern triangolari, che formano sequenze autonome, articolate in composizioni astratto-geometriche davvero anticipatrici per l’epoca in cui Balla le dipinge.

Su fogli di un semplice block-notes l’artista si esercita sulla possibilità di catturare i misteri dell’iride e la complessità delle rifrazioni luminose: con rigore scientifico – matite colorate, tempera e acquarelli alla mano – disegna un repertorio di enne possibili varianti di geometrie triangolari, a nastro o sferiche, di fatto la rappresentazione dell’“anatomia” della luce. È un esercizio capace di catturarne “l’invisibile” e liberare gli atomi finissimi dei timbri dell’arcobaleno: dal rosso all’arancio, al giallo, al verde, all’azzurro, all’indaco e violetto.

In mostra sono esposti oltre venti esemplari, provenienti da prestigiose collezioni private e museali, come la Galleria d’arte Moderna di Torino e il Mart di Trento e Rovereto. Alcune Compenetrazioni testimoniano il passaggio dai disegni del taccuino alle maggiori dimensioni: qui l’esercizio e la sperimentazione confluiscono in una composizione che vive ancor più di vita autonoma, a cui è data dignità di quadro anche grazie alle cornici, spesso disegnate dal pittore.

ED ECCO PIERO DORAZIO
Da questo straordinario nucleo di lavori trae stimolo e suggestione, a quasi cinquant’anni di distanza, il giovane Piero Dorazio, tra i primi a comprendere la novità degli studi di Balla. Le sue grandi tele, note con il titolo Trame e dipinte tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta, fitte di materia-luce e costruite con linee incrociate irregolari, ombre e luci che occhieggiano tra i triangoli del pattern della trama, ribadiscono quanto la sua sperimentazione sia vicina a quella di Giacomo Balla.

09. Dove la Luce

Piero Dorazio, Allo scoperto, 1963. Olio su tela, 162 x 114 cm. Pinacoteca “Corrado Giaquinto”, Bari.  © 2023, ProLitteris, Zurich

È una tessitura, quella delle Trame, risultante da un fitto reticolo di linee-colore verticali, orizzontali e diagonali, tratti eseguiti con mano leggera, secondo un registro di colori primari e complementari nelle combinazioni dell’iride e tra loro in stretta in successione: creano nell’occhio la sensazione di una linea, di fatto inesistente perché frutto di una correzione ottica. Il ciclo – di cui in mostra sono presenti oltre venti esemplari, realizzati tra il 1959 e il 1963 – è ricco di molte varianti e cambiamenti, principalmente legati al grado di luminosità del colore, alle interferenze percettive tra fondo e superficie e, anche, alla relazione spazio-tempo.

Tra i diversi punti di contatto tra Dorazio e Balla è curioso sottolineare che la sperimentazione, rispettivamente delle Trame e delle Compenetrazioni, occupa una parentesi temporale brevissima nel percorso di tutti e due gli artisti. Eppure, nella prospettiva di una continuità della linea dell’arte moderna italiana tra avanguardie storiche e pittura del Secondo dopoguerra, non c’è dubbio che la contiguità davvero speciale di queste esperienze rimane davvero un tassello di fondamentale importanza

LA CREAZIONE DELL’ALLESTIMENTO È DI MARIO BOTTA
L’allestimento della mostra, progettato da Mario Botta, sottolinea le differenze e le affinità dei due linguaggi artistici attraverso un’idea nuova dello spazio espositivo, ridisegnato proprio per accogliere e valorizzare al massimo queste opere: i lavori di Balla saranno sospesi in nicchie bianche, in uno spazio vuoto che li renderà preziosissimi, quelli di Dorazio, di grandi dimensioni, saranno invece presentati su ampie superfici nere, che permetteranno una efficace fruizione e soprattutto un rimando percettivo e visivo continuo alle opere di Balla.

13. Dove la Luce

Modello di studio. Mario Botta Architetti. Foto ©Enrico Cano

COLLEZIONE GIANCARLO  DANNA OLGIATI
La Collezione Giancarlo Danna Olgiati, aperta al pubblico nello spazio espositivo adiacente al centro culturale LAC, espone oltre duecento opere di grande rilievo artistico che vengono selezionate all’interno della loro vasta Collezione a seconda degli allestimenti. La Collezione, tra le più significative per quanto riguarda l’arte italiana dal primo Novecento ad oggi, i Nouveaux Réalistes e l’arte contemporanea internazionale, viene riproposta due volte l’anno con allestimenti sempre diversi alternati a mostre temporanee dedicate ad approfondimenti dell’opera di artisti già presenti nella Collezione. Va sottolineato che in questa nuova apertura autunnale verrà dato particolare rilievo agli artisti dell’Arte Povera e ai maestri italiani del secondo dopoguerra come Accardi, Colla, Consagra, De Dominicis, Fontana, Scarpitta, Turcato, Vedova.

 

INFORMAZIONI

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati

Lungolago Riva Caccia 1, 6900 Lugano

Dal 24 settembre 2023 al 14 gennaio 2024

www.collezioneolgiati.ch | www.masilugano.ch

 

 

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